Rating Advisor: il nuovo ruolo del commercialista

NORMATIVA

Con il nuovo codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza cambia il ruolo di commercialisti e consulenti aziendali. La normativa, la cui entrata in vigore è prevista per il prossimo settembre, segna un cambio culturale nella gestione delle crisi d’impresa, non più improntata su un approccio puramente backword-looking sull’analisi dei dati a consuntivo, ma sostenuta da un’analisi previsionale volta a intercettare segnali di crisi prima del manifestarsi della stessa. 

Commercialisti e studi professionali sono pertanto chiamati a fornire un supporto concreto alle imprese e ad affiancare la consulenza fiscale alla consulenza finanziaria.

Per soddisfare questa esigenza, gli studi professionali necessitano di efficaci strumenti di risk management e di monitoraggio, al fine di rilevare per tempo i segnali di allerta dello stato di crisi.

Salute d’impresa: gli indicatori della crisi

Il sistema di allerta proposto dalla normativa prevede il monitoraggio a cadenza trimestrale di 7 indicatori, organizzati secondo uno schema gerarchico. 

Il primo di tali indicatori è il patrimonio netto. Qualora questo, a causa delle perdite conseguite nell’ultimo esercizio, dovesse risultare negativo o inferiore alla soglia di legge, si deve presupporre ragionevolmente lo stato di crisi dell’impresa.  

A seguire, l’analisi dev’essere orientata alla proiezione delle condizioni di liquidità dell’impresa su un orizzonte temporale di 6 mesi e al calcolo del DSCR, il Debt Service Coverage Ratio, ovvero l’indice che misura la capacità dell’impresa di ripagare i debiti finanziari in relazione ai flussi di cassa liberi previsti nell’orizzonte temporale considerato. 

Per il calcolo del DSCR possono essere utilizzati due metodi:

  • la stesura di un budget di tesoreria, che rappresenti le entrate e le uscite di disponibilità liquide attese dall’impresa nei successivi sei mesi;
  • il metodo basato sul rapporto tra i flussi di cassa complessivi liberi al servizio del debito attesi nei sei mesi successivi e i flussi necessari per rimborsare il debito non operativo che scade negli stessi sei mesi.

La scelta del metodo per il calcolo del DSCR è lasciata agli organi di controllo dell’impresa. Tuttavia, le imprese più piccole non sono spesso dotate di una struttura gestionale e organizzativa adeguata a dare una stima affidabile del DSCR. Per questo motivo, se il DSCR non è disponibile o non è sufficientemente affidabile, è affidato al monitoraggio di 5 indici, le cui soglie di allerta sono differenziate per 10 settori di attività.

Gli indici di settore analizzabili sono: sostenibilità degli oneri finanziari, di adeguatezza patrimoniale, di liquidità, di ritorno liquido dell’attivo, di indebitamento previdenziale e tributario.

Salute d’impresa: il rating

Prima della formulazione della nuova normativa sulla crisi d’impresa, la dottrina finanziaria aveva già individuato uno strumento di monitoraggio della salute dell’impresa: il rating.

Il rating che, secondo definizione, è un giudizio sulle capacità di un soggetto di ripagare i debiti contratti, costituisce infatti anche una certificazione della salute dell’impresa e della sua capacità di far fronte a situazioni macroeconomiche avverse.

Sebbene non rientri tra gli indicatori previsti dalla normativa, il monitoraggio del rating può evidenziare il percorso dell’impresa nel tempo; in altre parole, se gli indicatori della crisi segnalano se l’impresa si trova o meno in uno stato di allarme, il rating evidenzia il trend di crescita, permettendo di individuare per tempo i fattori di criticità.


Fino a qualche tempo fa, il rating era un’informativa utilizzata principalmente dagli operatori finanziari al fine di valutare l’ammissibilità di un’impresa al finanziamento; oggi, invece, grazie allo sviluppo delle tecnologie finanziarie, anche imprenditori e consulenti possono conoscere facilmente il rating d’impresa. E commercialisti e studi professionali sono chiamati a svolgere il ruolo di rating advisor, la figura preposta a monitorare la salute dell’azienda e a guidarla verso le opportunità di finanziamento e crescita più confacenti al suo stato di salute economico-finanziaria.

Check Up Impresa per gli studi professionali

Per facilitare il lavoro di commercialisti e consulenti nel monitoraggio della salute d’impresa, TeamSystem ha realizzato insieme all’agenzia di rating modefinance una soluzione unica per il calcolo degli indicatori della crisi e del rating d’impresa: Check Up Impresa.

La soluzione automatizza tutte le attività di analisi e monitoraggio della salute d’impresa, dall’acquisizione dei bilanci fino all’elaborazione del rendiconto finanziario e del calcolo DSCR a 6 mesi. Inoltre, consente di calcolare il rating dell’impresa e le sue possibilità di accesso al Fondo Centrale di Garanzia, fornendo tutti gli strumenti per la valutazione delle possibilità di accesso al credito.

 

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